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Impianto di biometano, le dichiarazioni di Gianpaolo Scorrano, assessore all'Urbanistica

news Lecce-04 L'assessore all'Urbanistica del Comune di Lecce, Gianpaolo Scorrano, è intervenuto nuovamente sul tema "impianto a biometano".

“Nessun condizionamento e nessun supporto di qualsivoglia natura da parte di chi, oggi, vorrebbe far credere di aver inciso sul parere negativo espresso dal Comune di Lecce e, invece, ha fatto solo polemica strumentale. Dopo aver alimentato per mesi una disputa basata su inesattezze e aver fatto pronostici che si sono rivelati errati, il sindaco di Surbo - sempre alla ricerca di visibilità - cerca incredibilmente di assumersi i meriti del duro lavoro svolto dall’ufficio Urbanistica del Comune di Lecce. E, appresso a lui, anche il sindaco di Trepuzzi e alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Lecce. Solo in seguito alla Conferenza di servizi prevista per Legge e senza che nessuno degli Enti invitati (Sovrintendenza, Asl, Arpa, VVFF, etc.) abbia rilasciato parere negativo, è stata l’amministrazione leccese targata Poli Bortone, e non altri, a esprimere e formalizzare i motivi ostativi alla PAS dell’impianto di biometano.

Per mesi sono state messe in dubbio le capacità tecniche e la volontà politica del Comune di Lecce di saper tutelare al meglio il proprio territorio, sol perché si era sempre ribadito - in tutte le sedi - che si sarebbe seguito l’iter previsto dalla Legge nazionale. Ora che il suddetto iter si è concluso e che - dati e verifiche alla mano - l’ufficio tecnico di Lecce ha tramesso ufficialmente il proprio parere contrario alla realizzazione dell’impianto in località Cafore, fondando i propri motivi esclusivamente su valutazioni tecniche, ambientali e sociali, a chi più cerca di “appuntarsi medaglie” che assolutamente non merita. Si spieghi, piuttosto, perché - a tutt’oggi - sia ancora operativa sul territorio di Surbo una centrale a biogas che non ha ottemperato a tutte le prescrizioni effettuate da Arpa Puglia oltre un anno addietro e che, pertanto, è certamente nociva per l’ambiente. Una questione certamente “scomoda” e, probabilmente, anche difficile da affrontare per chi, come il sindaco di Surbo, nelle proprie osservazioni trasmesse in Conferenza di Servizi, ha dimenticato persino di evidenziare come Masseria Melcarne (immobile di pregio ricadente per intero in territorio di Surbo) sia la struttura maggiormente compromessa dall’impatto odorigeno espresso nella valutazione depositata da Agrienergia. Ora vedremo se alle parole al vetriolo, alle interviste scomposte e alle manifestazioni di piazza contro l’impianto leccese che non c’era, seguiranno, da parte dei sindaci di Surbo e Trepuzzi e della minoranza leccese, analoghe azioni e atti concreti a tutela del territorio e della salute pubblica contro l’impianto che invece c’è a Surbo e che con i suoi odori nauseabondi ha già provocato ingenti danni a Masseria Trapanà (altro immobile dimenticato di particolare interesse storico architettonico). L’amministrazione leccese, così come sono certo che anche le minoranze di Surbo e Trepuzzi, sono pronte a dare battaglia - nelle sedi competenti - per salvaguardare l’incolumità dei propri cittadini qualora l’impianto di Surbo non venga chiuso con urgenza”.

Ultimo aggiornamento: 24 gennaio 2025